Le possibilità di osservare da vicino i capi, di coglierne i particolari, di apprezzarne la qualità e la fattura potendoli anche toccare sono le ragioni per cui questi appuntamenti riscuotono grande successo da parte della stampa e dei buyer.
Artigianalità e sartorialità sono il contenuto forte delle linee semplici e fluide su cui è costruita la collezione Brunello Cucinelli che mischia l’eleganza e la raffinatezza di materiali come l’organza, la georgette e le sete ad echi dello sportswear. Stessa immagine di eleganza rilassata anche dalla collezione di Galitzine disegnata dal giovane Sergio Zambon che riprende l’iconico pyjama palazzo, capo che ha fatto la storia del brand imponendolo sul piano internazionale, e crea una sorta di progressione.
Un debutto anche per Sergio Daricello, nuovo direttore creativo di Giuliano Fujiwara che impone sin da subito un’immagine nuova del brand proponendo una donna meno castigata e più femminile: compaiono minigonne, micro trench e pencil-skirt, mentre le stampe esotiche si allontanano da quel minimalismo tipico di Fujiwara, pur mantenendo la semplicità di forme e linee. E da Agnona invece l’ultima collezione prima dell’arrivo di Stefano Pilati alla direzione creativa: in questo guardaroba fatto di pantaloni e bermuda ampi dominano i colori neutri, capi crochet ricamati di paillettes e il plissè appena accennato nelle gonne.
Spira un sottile vento orientale sulla collezione di Andrea Incontri che riprende i dettagli del kimono.